Coach online o allenatore che vi segua anche in presenza?

Con questo post vorrei provare a fare chiarezza su alcuni punti molto importanti riguardo al coaching nel mondo del running.

Un presupposto fondamentale sta nel assicurarsi che il coach da voi scelto sia un tecnico qualificato. Purtroppo online, sui social soprattutto, potrete facilmente trovare istruttori senza un reale percorso di studi o senza una storia pregressa nel mondo dell’atletica (aver fatto una maratona non significa saper preparare un atleta alla maratona).

Fatta questa premessa, proviamo a capire quale delle due figure citatate nel titolo del post possono fare a caso vostro.

Con il coach a distanza non potrete confrontarti direttamente sul campo, questo è chiaro, vi seguirà in remoto con qualche app specifica (io utilizzo Garmin Clipboard, molti Training Peacks, alcuni hanno la loro app personalizzata), settimanalmente vi verrà inviata la scheda d’allenamento con relativi ritmi da seguire, raccoglierà i vostri feedback dopo la sessione eseguita e di conseguenza adatterà, nelle uscite successive, un percorso di miglioramento più preciso possibile. Un attento coach a distanza propone di effettuare un analisi biomeccanica della corsa in video, analizzabile, in modo tale da consigliarvi cosa e come migliorare a livello tecnico.

Nel caso del coaching online sarà determinante raccogliere più informazioni personali dell’atleta, stile di vita, abitudini alimentari ed ovviamente i pregressi sportivi nella corsa e non solo.

Nel caso la vostra scelta ricadesse su un coach locale, che magari lavora in pista o in un parco, che organizza allenamenti collettivi, avrete un servizio dal mio punto di vista superiore. Allenarvi in presenza significa ricevere correzioni posturali immediate, significa imparare a lavorare in un team dove potersi confrontare con altri atleti, significa ricevere consigli immediati e produttivi. Chi si allena in presenza riuscirà ad esprimersi meglio su un lavoro di qualità per esempio, riuscirà a trovare la forza per affrontare e superare i propri limiti.

Alberto Giardina